Il sole sta per sorgere sul laghetto della val delle Mure, la luce inizia a filtrare e a colorare l’alba
Mentre attendiamo l’evento potrebbe capitare di incontrare qualche simpatico “animaletto” ..questo lo conosciamo è un ROSPO SMERALDINO
Ed ecco il sole che inizia a riscaldare l’ambiente.
In un istante fa capolino
Si innalza veloce nel cielo, lasciandoci senza parole.
Si creano affascinanti giochi di luce....
Però se vogliamo passeggiare non possiamo trattenerci , e già le indicazioni ci chiamano, verso cima Grappa
la foschia del fondovalle è ancora ben evidente e delinea i profili della cima della MANDRIA di cui si intravede la vedetta.
Saliamo lentamente godendoci il mondo che si risveglia nel fresco della mattina
Le indicazioni ci guidano sicuri anche dove il sentiero non è evidente
Fino a portarci all’agognata meta
Dalla cima, proviamo a goderci il panorama. Spesso verso il BOCCAOR la foschia non si alza e vediamo solo il succedersi dei profili
Ma in alcune mattine, specie d’ inverno, la pianura ci appare nitida e vicina..
E guardando bene si distingue anche la laguna veneta, con la sua perla: Venezia.
La valle di S.felicita partendo da Semonzo si incunea nel massiccio del Grappa. Qui La vediamo da Costalunga a DX il cornosega a sx il Campeggia ..lontano sullo sfondo cima Grappa
In val del campo, alcune case e il bosco che placido riprende possesso sui pascoli.
il filo spinato rimane una realtà sul Grappa, oggi per fortuna solo per l’allevamento.
Dal m.te Prassolan, pozze d’alpeggio e una vista della dorsale verso il mt.e Tomatico, ultima cima del massiccio verso Feltre.
Giochi di luce nei pascoli della val D’archeson.
Ovini al pascolo nei pressi della croce dei Lebi.
I ritmi naturali riprendono possesso dei luoghi di terribile sofferenza.
Cima Mandria, un profilo che spicca anche dalla pianura.
D
alla piana di Campocroce, verso la Legnarola..alle nostre spalle il Cornosega.
Da Camporosso verso la Val Sacra.
Ranuncoli in vista del monte Colombera
La costa del monte Meda che scende nella val di Poise
Dal M.te Meda, verso la pianura da destra si delineano il colombera ed il Palla
Un cielo meraviglioso, metafora di liberta’...il filo spinato ci riporta a confini terreni
Cason d’ardosa, sullo sfondo il M.te Boccaor con la costa dei sass brusai
Sempre il cason d’ardosa, visto dal monumento ai caduti partigiani; in primo piano un camoscio “soffiante” infastidito dalla mia presenza
Da cima Grappa, lo sguardo segue la via verso la pianura
Dalle Bocchette verso l’albergo Forcelletto, a sinistra il mt.e Pertica a dx il M.te Buratto.
Dalla croce dei lebi verso il pian dela bala, la pianura viene incorniciata a sinistra dal Boccaor
La placida val delle Mure, incastonata da una parta dal col dell’orso, i salaroli e il Valderoa, dall’altra, dal Boccaor dal Meatte e dalla Spinoncia
ruderi del cason boccaor
L’autunno nelle Mure, i colori si specchiano nelle pozze d’alpeggio.
Le coste basse del col dell’orso mostrano alle mure il vestito ottobrino.
Il cason del sol...
In attesa del ritorno di momenti più rigoglios
Le stalle dei casoni delle mure..l’allevamento sul Grappa sta tornando ad antichi fasti
Dalla croce dei lebi verso l’osservatorio
Il Grappa ci sembra vicino dal m.te casonet...ma i residuati bellici ci ricordano che non fu sempre cosi’
Da Valpore di cima, dopo un’abbondante nevicata un invidiabile panorama sulle le vette feltrine.
Camminando d’inverno, la fatica aumenta, ma i premi non son da meno.
Una casera solitaria, isolata dalla neve, incorniciata dai boschi.
Da cima Grappa le valli fra l’asolone ed il pertica, poi l’altopiano di Asiago
Nella val delle bocchette, verso casera prassolan, seguiamo la via per un nuovo capitolo
La grande guerra ha lasciato segni che ancor oggi straziano il territorio...
Grotte, naturali e scavate...
Dalle quali i soldati certo non percepivano la quiete di questo paesaggio
Alcune trincee iniziano a confondersi con i pascoli
Altre incidono ancora profondamente la montagna.
Il col dell’orso, martoriato dal fuoco d’artiglieria.
Quasi dovunque possiamo osservare i segni degli scoppi
Sul monte Prassolan, in primavera
E d’inverno....
La Val Vecchia e il pian de la bala
il limitare dell’abisso spaurasso, la trincea che porta fino all’osservatorio
E la malga valpore di cima....
Aggrappato ad una roccia si gode il tepore del sole il CAMEDRIO ALPINO, colonizzatore di ghiaioni.
PRIMULE annunciatrici di primavera
Anemone Fegatella
Hepatica trifolia
ANEMONE PULSATILLA
Fiori di Farfara..
Crocus purpureus e scilla bifolia
Stame di crocus - zafferano sevatico
Le Genzianelle di primavera addolciscono l’ingresso di una postazione in galleria
A volte anche da Secchi i fiori mantengono una loro Bellezza
scilla bifolia
Giglio di S.Giovanni
E il Giglio - lilium- Martagone
- riccio di dama -
Anemone narcisino
- anemone narcissiflora -
Genzianelle di primavera (sul prato....)
Ranuncoli....
Intento a pranzare questo dittero si difende con il mimetismo....sembra un’ape
Distesa di Narcisi a Col Campeggia
Il narciso ...fa il narciso.
Orchidea sambucina nelle sue due colorazioni tipiche
Dactylorhina Sambucina
Orchidea sambucina e Genziana Clusiana
Il vento lavora sulla neve, creando trame desertiche
Il Grappa è molto battuto dal vento, e d’inverno bisogna tenerne conto
in poche ore il paesaggio può cambiare radicalmente, con accumuli di neve di diversi metri
in caso di scarsa visibilità si rischia di non riuscire ad orientarsi tanto modifica i paesaggi
Se velocemente crea accumuli di neve, ancor di più porta dense masse nuvolose
A questo punto sarebbe saggio tornare verso casa.....
Certo il vento crea paesaggi incredibili
...e ci meraviglia con i suoi scherzi, a volte troviamo intere foreste gelate...
nel sottobosco nasce l’ammanita........un ottimo fungo....da fotografare
L’autunno accende le tonalità del bosco...non possiamo non ammirare il tripudio di caldi colori.
Nei boschi, lame di luce creano atmosfere fiabesche che ci riportano bambini
Guardando il Grappa sembra che non vi si trovi molta acqua, ma tale fonte di vita, a volte scorre sotto lussureggianti fronde
Il maggiociondolo rallegra la primavera con i suoi colori
Cono femminile di larice, la vita rinasce !
Nel bosco ...attenzione.... O Si finisce col mangiar ragnatele
Poi le foglie cadono a terra formando tappeti maculati
Tappeti solo a volte movimentati da verdi intensi
La neve ammanta tutto di candida veste
e ci dona romantiche visioni
Partiamo per una piccola gita con gli sci da alpinismo ai piedi, stiamo salendo dal monte pertica verso cima Grappa
I paesaggi che gia’ da subito ci accolgono rendono più leggera la fatica della salita.
Comunque queste bacche di Rosa canina ci offrono un’ottima scusa per riposare un attimo...sono talmente belle...
Ci siamo lasiati indietro il pertica e il limitare dell’abisso spaurasso..sullo sfondo vediamo il monte lisser e le cime dell’altipiano di asiago
L’acqua...scende come neve, si scioglie al sole, si ghiaccia su arditi steli d’erba...in ogni sua forma riesce a stupirci.
Una saxifraga con la complicita’ del sole cerca una via d’uscita dal ghiaccio
Superiamo le ultime creste innevate...
Per raggiungere finalmente l'osservatorio del Grappa.
La visuale che ci attende è mozzafiato, dall’altipiano di asiago, a cima d’asta, le pale di s.martino il coppolo le vette, le dolomiti..si vede perfino potente la spalla del Pelmo. Poi il Cesen, la valle del piave...fino a venezia
Ma possiamo guardare piu’ vicino e perderci nelle sinuosita’ che la neve evidenzia nel terreno
O dare uno sguardo verso le bocchette ed accorgerci che sullo sfondo del forcelletto si supera d’un balzo la valsugana per posarsi su Enego
O tornando a guardarci intorno...soffermarsi su qualche scherzo del gelo
Uno sguardo verso il percorso che vogliamo seguire e ci accorgiamo che qualcuno ci ha già preceduto.
Scendiamo anche noi lungo lo stretto vallone, verso il cason dei Lebi.
Goduta la discesa, ci troviamo di fronte ad una scelta....ma qui ci ha preceduto solo una lepre..
Possiamo decidere di andare verso il rifugio Bassano...
Fra rari alberi carichi di neve
Fino a raggiungere il parcheggio sottostante all’ossario..
Oppure, sempre partendo dall’osservatorio possiamo proseguire fino al cason dei lebi
Costeggiare l’omonima valle seguendo l’anello naturalistico del Grappa
Proseguiamo, dentro e fuori dal bosco....
Fino a raggiungere le bocchette...
Nel frattempo la luce della sera inizia a donarci nuovi colori
Ci guardiamo indietro e cerchiamo le tracce dove siamo saliti
E quelle dove siamo scesi...
Magari compiacendoci delle serpentine tracciate
La luce diventa magica...
I colori ci rapiscono...
In pochi istanti il sole ci saluta, lo vediamo scendere all’orizzonte..e’ ora di tornare
Ho trovato doveroso inserire una piccola sezione per l’ossario di cima grappa, potrei commentare a lungo cosa rappresenti, o la storia che lo circonda...ma è ancora talmente vivo in noi il ricordo che lascerò parlare solo poche ma intense immagini
Il sole si abbassa all’orizzonte, ci fermiamo per godere degli ultimi panorami della sera
A volte la pianura diventa invisibile, celata da un mare di nuvole
Un mare che sembra in tempesta...
La neve e la luce dell’imbrunire ammantano di fascino cima Grappa.
Guardando verso il rifugio scarpon
Il sole che scende rende magiche le atmosfere anche per qualche filo d’erba
Acuni tramonti verso i colli alti
Il sole e’ ormai scomparso
Si accendono le luci naturali sul grappa
La luna fa da sfondo a questi fiori secchi che in dialetto chiamiamo fior del mal de testa....non so se la proiezione abbia gia’ avuto quest’effetto ...ma a scanso di equivoci su quest’immagine concludiamo la nostra passeggiata.